Intervento chirurgico di bypass aorto-coronarico versus intervento coronarico percutaneo in pazienti con malattia dei tre vasi e malattia della coronaria principale di sinistra
Sono stati riportati i risultati a 5 anni dello studio SYNTAX, che ha confrontato il bypass aorto-coronarico con l’intervento coronarico percutaneo ( PCI ) per il trattamento di pazienti con malattia della coronaria principale di sinistra o malattia dei tre vasi, per confermare i dati a 1 e 3 anni.
Lo studio randomizzato SYNTAX è stato condotto in 85 Centri in Stati Uniti ed Europa.
Un cardiochirurgo e un cardiologo interventista in ciascun Centro hanno valutato pazienti consecutivi con malattia dei tre vasi o malattia della coronaria principale di sinistra de-novo per determinare l’idoneità ai trattamenti dello studio.
I pazienti eleggibili e idonei per i due trattamenti sono stati assegnati in maniera casuale e in un rapporto 1:1 a intervento coronarico percutaneo con uno stent medicato con Paclitaxel di prima generazione o a bypass aorto-coronarico.
I pazienti idonei a un solo trattamento sono stati inseriti nel registro come solo intervento coronarico percutaneo o come solo bypass aorto-coronarico.
È stato analizzato un tasso composito di eventi avversi maggiori cardiaci o cerebrovascolari ( MACCE ) a 5 anni di follow-up con analisi di Kaplan-Meier o su una base per intention-to-treat.
Nello studio, 1800 pazienti sono stati assegnati in maniera casuale a bypass aorto-coronarico ( n=897 ) o a intervento coronarico percutaneo ( n=903 ).
Più pazienti assegnati a bypass aorto-coronarico hanno negato il consenso rispetto a quelli assegnati a intervento coronarico percutaneo ( 50 vs 11 ).
Dopo un follow-up di 5 anni, le stime di Kaplan-Meier di MACCE sono state 26.9% nel gruppo bypass aorto-coronarico e 37.3% in quello intervento coronarico percutaneo ( p inferiore a 0.0001 ).
Le stime di infarto del miocardio ( 3.8% nel gruppo bypass aorto-coronarico vs 9.7% nel gruppo intervento coronarico percutaneo; p inferiore a 0.0001 ) e ripetuta rivascolarizzazione ( 13.7%vs 25.9%; p inferiore a 0.0001 ) sono aumentate significativamente con intervento coronarico percutaneo versus bypass aorto-coronarico.
Decesso per tutte le cause ( 11.4% nel gruppo bypass aorto-coronarico vs 13.9% nel gruppo intervento coronarico percutaneo; p=0.10 ) e ictus ( 3.7%vs 2.4%; p=0.09 ) non hanno mostrato differenze significative tra i gruppi.
Il 28.6% dei pazienti nel gruppo bypass con bassi punteggi SYNTAX è andato incontro a MACCE versus il 32.1% dei pazienti nel gruppo PCI ( p=0.43 ) e il 31.0% dei pazienti nel gruppo bypass con malattia della coronaria principale di sinistra ha mostrato MACCE versus il 36.9% nel gruppo PCI ( p=0.12 ); tuttavia, nei pazienti con punteggi SYNTAX intermedi o alti, il tasso di MACCE è risultato significativamente aumentato con intervento coronarico percutaneo ( punteggio intermedio, 25.8% del gruppo bypass aorto-coronarico vs 36.0% del gruppo intervento coronarico percutaneo; p=0.008; punteggio elevato, 26.8% vs 44.0%; p inferiore a 0.0001 ).
In conclusione, il bypass aorto-coronarico dovrebbe rimanere il trattamento standard per la cura di pazienti con lesioni complesse ( punteggi SYNTAX alti o intermedi ).
Per pazienti con malattia meno complessa ( bassi punteggi SYNTAX ) o malattia della coronaria principale di sinistra ( punteggi SYNTAX bassi o intermedi ), l’intervento coronarico percutaneo rappresenta un’alternativa accettabile.
Tutti i pazienti con coronaropatia complessa multivasale dovrebbero essere rivalutati da un cardiochirurgo e un cardiologo interventista per raggiungere un accordo sul trattamento ottimale. ( Xagena2013 )
Mohr FW et al, Lancet 2013; 381: 629-638
Cardio2013 Chiru2013
Indietro
Altri articoli
Bivalirudina versus Eparina durante intervento coronarico percutaneo nell’infarto miocardico senza sopraslivellamento del tratto ST
Il profilo beneficio-rischio della Bivalirudina ( Angiox ) rispetto alla terapia anticoagulante con Eparina nei pazienti con infarto miocardico senza...
Guida con tomografia a coerenza ottica o angiografia per intervento coronarico percutaneo nelle lesioni complesse della biforcazione
L'intervento coronarico percutaneo ( PCI ) guidato dall'imaging è associato a esiti clinici migliori rispetto all’intervento coronarico percutaneo guidato dall'angiografia....
Intervento coronarico percutaneo completo o solo della lesione colpevole nei pazienti anziani con infarto miocardico
Il beneficio della rivascolarizzazione completa nei pazienti più anziani ( 75 anni di età e oltre ) con infarto miocardico...
STREAM-2: Tenecteplase a mezza dose o intervento coronarico percutaneo primario nei pazienti anziani con infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST
Le linee guida per l'infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST ( STEMI ) raccomandano un trattamento farmaco-invasivo se l'intervento...
Doppia terapia antipiastrinica dopo intervento coronarico percutaneo: stent in polimero biodegradabile o durevole nei pazienti ad alto rischio di sanguinamento
Sono disponibili informazioni limitate sull’efficacia comparativa e sulla sicurezza delle diverse piattaforme di stent nei pazienti ad alto rischio di...
Terapia con riduzione della dose di Prasugrel dopo intervento coronarico percutaneo complesso nei pazienti con sindrome coronarica acuta: analisi post hoc dello studio HOST-REDUCE-POLYTECH-ACS
La de-escalation della doppia terapia antipiastrinica attraverso la riduzione della dose di Prasugrel ( Efient ) ha migliorato gli eventi...
Apixaban o Warfarin e Aspirina o placebo dopo sindrome coronarica acuta o intervento coronarico percutaneo nei pazienti con fibrillazione atriale e precedente ictus: analisi post hoc dello studio AUGUSTUS
I dati sono limitati per quanto riguarda il rischio di eventi ischemici cerebrovascolari e sanguinamento maggiore nei pazienti con fibrillazione...
Effetti a lungo termine della monoterapia con inibitore P2Y12 dopo intervento coronarico percutaneo: follow-up a 3 anni dello studio clinico SMART-CHOICE
Sebbene la monoterapia con inibitore P2Y12 dopo un periodo minimo di doppia terapia antipiastrinica ( DAPT ) sia un modo...
Bivalirudina più un'infusione ad alte dosi rispetto alla monoterapia con Eparina nei pazienti con infarto miocardico STEMI sottoposti a intervento coronarico percutaneo primario
Precedenti studi randomizzati di Bivalirudina ( Angiox ) versus Eparina nei pazienti con infarto miocardico con sopraslivellamento del segmento ST...
Associazione tra bypass coronarico e intervento coronarico percutaneo con declino della memoria negli anziani sottoposti a rivascolarizzazione coronarica
Non è chiaro se il bypass coronarico ( CABG ) sia associato a declino cognitivo negli anziani rispetto a un...